Privacy, Carrello e altre utilità poco utili...
Al suo inizio il Web era terra inesplorata, dove regnava massima libertà e pura anarchia.
Una manna per gli artisti ed i programmatori creativi, che potevano sbizzarrirsi a piacimento e sperimentare a più non posso.
Oggi i tentacoli della burocrazia (vedi GDPR e legge sui Cookie) si sono insinuati pure tra le righe del codice HTML, nel silenzio generale degli addetti ai lavori che, non si sa per quale motivo, sono rimasti in silenzio.
La rivoluzione "Mobile" ha dettato le sue nuove regole, smantellando migliaia di siti Web geniali, colpevoli solo di non adattarsi allo schermo di uno smartphone.
Il massiccio uso dei CMS (Content Manager System) ha portato poi ad un'omologazione grafico-funzionale dei siti Web, che di fatto sembrano tutti uguali.
I tempi sono cambiati, le maglie della libertà si sono strette, nuove regole sono state introdotte. Ma lo spirito creativo degli artisti è rimasto immutato.
Come non sentirsi soffocati da queste regole? Semplice, facendo a meno delle funzioni per cui queste regole sono state inventate.
Le direttive sulla Privacy introdotte negli ultimi anni hanno reso quasi tutti i siti fuori legge, costringendo spesso a dover ricostruire tutto da capo.
Se un tempo era normale tenere un form sul proprio sito d'arte per ricevere un feedback o un commento dagli appassionati, oggi quella casellina di input potrebbe costare carissima, se non si ottempera a tutte le disposizioni legislative.
Non parliamo poi di contatori, carrelli, "preferiti" e tutto ciò che implica tracciare un visitatore.
La domanda è: servono realmente queste cose in un sito personale d'arte?
La risposta è semplice: NO.
Tracciare i visitatori del proprio sito e contarne gli accessi non vi renderà più popolari. Costringerà loro a fare delle spunte su dei banner (che compariranno prima e sopra le vostre opere) e renderà voi suscettibili di multe salate nel caso non ottemperiate a tutti gli obblighi di legge.
E inserire un carrello per gli acquisti non vi farà vendere più opere. Ma farà sicuramente storcere il naso a qualche appassionato che si sentirà come dentro ad un supermercato.
Il sito d'arte non è come gli altri siti. Sono le opere e solo loro a parlare.
Il resto sono sciocchezze che fanno solo perder tempo.